Migranti

Vicini al collasso

Il sistema d'accoglienza italiano dei migranti è sotto pressione, e si capisce anche che il premier Matteo Renzi abbia detto alla Camera di non voler considerare il rimpatrio come un tabù. Il problema è che e se la gestione dei flussi migratori continuerà ad essere com'è stata finora, cioè del tutto inadeguata, con i profughi degli altri paesi rimandati in Italia, si andrà al collasso già nelle prossime settimane, Renzi ha detto che siamo in grado di fare da soli, ma in questo caso la sua vocazione all’ottimismo lo porterà al disastro. I centri di accoglienza in Sicilia faticano a fornire condizioni di assistenza adeguate e umane, mentre migliaia di persone in transito si ammassano in luoghi informali nelle principali città italiane e al confine con la Francia, a Ventimiglia, o nel porto di Calais, dove oramai il panico è generale. Poi c’è il fronte dell’Egeo dove la marina greca non è nemmeno in grado di monitorare cosa succeda esattamente. Leggiamo le idee più strampalate, tipo che si vogliono allestire campi profughi in Niger o chissà dove, senza che ci si renda esattamente conto di cosa si sostiene. Lo stesso è stato fatto quando si è proposto di fare un blocco navale nel Mediterraneo e distruggere nei porti di altri le imbarcazioni che trasportano i clandestini. Meno male che almeno il Capo di Stato maggiore della Difesa Italiana, il generale Claudio Graziano, sa di cosa parla. Ma ci sembra anche l’unico, perché altrimenti siamo all’isteria generale e questo provoca i comportamenti vergognosi denunciati da “Medici senza frontiere”. Fino a questo momento gli Stati membri dell'Unione Europea hanno dimostrato solo la loro incapacità di agire e uno sciovinismo di ritorno poco edificante, a danno delle proprie responsabilità umanitarie. La cosa più grave, è che ancora non si vede nemmeno un approccio razionale e concordato del fenomeno. Bisogna almeno che sia chiaro un principio per il quale l’Europa debba saper offrire vie legali e sicure a chi cerca protezione dalle guerre. Il Consiglio Europeo del 25-26 giugno, metta allora a disposizione le risorse necessarie per consentire all'Italia e alla Grecia di assicurare protezione adeguata e condizioni di accoglienza umane nei luoghi di arrivo. Allo stesso tempo, però, i governi di Italia e Grecia, parliamo per la parte che ci riguarda, devono dimostrare un impegno concreto nel migliorare le condizioni di migranti e richiedenti asilo che giungono alle frontiere. Al momento siamo li a tirar il petto in fuori affogando nel marasma.

Roma, 24 Giugno 2015